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Se una mamma smette di allattare al seno

Con oggi iniziamo una serie di approfondimenti che hanno come protagonisti la mamma, il suo piccolo e tutto il magico mondo che ruota attorno alla nascita e alla gestione di un neonato. Un periodo impegnativo quanto meraviglioso nella vita di una donna, perché parliamo del momento più alto nell’esistenza di qualsiasi essere vivente, che va affrontato con la giusta consapevolezza in tutti i suoi aspetti, ovvero informandosi – in primis, quando parliamo della salute del bambino, dal proprio pediatra di fiducia o in strutture sanitarie riconosciute – per evitare luoghi comuni, falsi miti e fake news.

 

Il tema di questo primo intervento è l’allattamento. Come evidenziato dall’OMS, l’allattamento al seno è il nutrimento perfetto per il bebè -facilmente digeribile per un corpo in rapida crescita – per questo dovrebbe essere la principale via di alimentazione del neonato per i primi sei mesi di vita, in quanto in grado di migliorare sia la salute del piccolo che della madre. Infatti, secondo l’OMS, i vantaggi e benefici dell’allattamento materno non riguardano solamente i bisogni alimentari del bambino ma anche quelli emotivi, poiché il contatto con la mamma aiuta a sviluppare e rafforzare il legame madre-figlio, quindi a favorire al meglio l’amore e la sicurezza di cui il piccolo ha bisogno per svilupparsi come persona.

 

L’allattamento al seno è inoltre la prima immunizzazione del bambino, poiché il primo latte materno (il colostro) contiene cellule vive e anticorpi che combattono allergie, virus, batteri, infezioni e patologie infantili, favorisce il corretto sviluppo della struttura mandibolare e delle arcate dentarie, e in ultimo rafforza il legame affettivo, fisico e psicologico, tra mamma e figlio.

I benefici, come accennato, riguardano anche la stessa madre, poiché allattare al seno favorisce il ritorno dell’utero alle dimensioni prima della gravidanza, riduce il rischio di sviluppare tumori e, in età avanzata, osteoporosi e Alzheimer, e infine, oltre ad essere del tutto gratuito, aiuta a perdere i chili in più presi durante la gravidanza.

Allo stesso tempo, però, è bene che la stessa mamma, durante l’allattamento, segua un’alimentazione appropriata per soddisfare tutti i fabbisogni necessari (a partire da proteine e calcio), una dieta sana e varia, ben bilanciata, adeguata alle esigenze del momento che genericamente prevedono circa 500 Kcal in più rispetto al solito.

Fin qui tutto bene. Ma purtroppo, per una mamma, non sempre è possibile allattare al seno. E i motivi, che possono essere i più disparati e vanno sempre rispettati, non devono essere fonte di preoccupazione, né di colpevolizzazione della stessa madre.

 

C’è la questione “fisica”, ovvero l’insorgere di ragadi al capezzolo, di mastite o di micosi come la candida. Si tratta di patologie non gravi che nella maggior parte dei casi possono essere risolte senza interrompere l’allattamento, ma purtroppo non è sempre così. In aggiunta ci sono casi in cui la mamma è costretta a prendere per lunghi periodi farmaci non compatibili con l’allattamento, o a seguire terapie mediche invasive, e in questi casi smettere di allattare diventa una scelta obbligata, ovviamente sempre da condividere con il proprio pediatra.

 

E poi c’è l’aspetto psicologico, il più importante e diffuso, poiché smettere di allattare, normalmente, è una questione di testa e di istinto, più che di fisico. Una mamma che non ha sostegno può essere vulnerabile e può prendere decisioni, magari avventate e frutto di convinzioni anche errate – produrre latte insufficiente alla crescita del neonato, l’esigenza di riprendere i ritmi pre-gravidanza, soprattutto per le donne che lavorano, o l’insorgenza di stress e stanchezza – che comunque non vanno mai giudicate con superficialità, visto che sono già foriere di ansia, dubbi e sensi di colpa.

 

Smettere di allattare è sempre una scelta difficile, per chiunque, ma una mamma sa sempre quale siano le scelte migliori per il proprio figlio. E questo – il famoso “istinto materno” – è un punto fermo su cui c’è davvero poco da discutere.

 

 

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