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Educazione ambientale per bambini: spiegare l’effetto serra e i cambiamenti climatici

educazione ambientale bambini - due ragazzine che fanno la raccolta differenziata

Raccolta differenziata, risparmio energetico, ridurre la plastica ed evitare gli sprechi: mai come adesso l’educazione ambientale è diventata parte integrante del percorso di crescita di bambine e bambini. Ci sono tantissimi modi per educare i bambini ad essere rispettosi nei confronti dell’ambiente e delle risorse, senza per forza dover fare dei “predicozzi” che rischiano di provocare solo noia.

Non bisogna dimenticare che le nuove generazioni sono molto più ricettive e sensibili. In questo articolo vediamo come il gioco e il buon esempio diventino gli strumenti indispensabili per crescere bambini responsabili e consapevoli. E perché no, magari diventare anche noi cittadini più attenti!

L’importanza dell’educazione ambientale per i bambini

Educare i bambini al rispetto dell’ambiente è il primo passo per rendere le generazioni future più sensibili al problema di inquinamento e sfruttamento delle risorse. Introdurre le buone pratiche per la salvaguardia dell’ambiente nella quotidianità, renderà “normali” certi comportamenti che finora sono stati concepiti come straordinari rispetto ad abitudini consolidate, come lasciare il rubinetto aperto mentre ci si spazzola i denti.

La prima cosa da fare per una corretta educazione ambientale è dare il buon esempio.
Stimolare la curiosità dei bambini è sempre il metodo migliore per far recepire un messaggio, perciò genitori, nonni e insegnanti hanno il compito di spiegare che le risorse naturali sono limitate. Sembra difficile, in realtà è sufficiente aiutarsi con fumetti e disegni che illustrano, ad esempio, il ciclo dell’acqua, mostrando come l’acqua venga utilizzata quotidianamente non solo per bere, ma anche cucinare, per pulire casa, per innaffiare e quanto quindi sia importante non sprecarla.

Attività divertenti per educare i bambini al rispetto dell’ambiente

L’educazione ambientale è una “materia” molto più semplice da spiegare di quello che si pensi: non è una questione di scienza, ma di pratica. Iniziamo quindi da piccoli gesti quotidiani che possiamo fare a tutte le età, ma che hanno un grande impatto sulla qualità dell’ambiente in cui viviamo.

  • In casa è importante coinvolgere i bambini in tutti i piccoli gesti per smistare i rifiuti. Insegniamo loro a riconoscere i diversi materiali e a gettarli negli appositi contenitori, magari contrassegnandoli con adesivi o colori diversi.
  • Nei momenti fuori casa, in gita o nei pomeriggi di gioco all’aria aperta, avere a portata di mano una borraccia per l’acqua anche per loro e portarli a riempirla nelle fontane cittadine dedicate.
  • Evitare gli sprechi, insegnando ad accendere le luci e ad aprire l’acqua solo quando necessario. Non sono i richiami frequenti ad ottenere il risultato sperato ma, piuttosto, proporre una sfida da fare tutte le sere prima di dormire: andare alla ricerca delle luci e degli apparecchi elettronici rimasti accesi e spegnerli. Impareranno una buona abitudine che gli sarà utile da grandi.
  • Insegnare l’importanza di non sprecare il cibo e a rispettare la stagionalità di alcuni prodotti. Un’idea utile è avere in casa un calendario colorato e pieno di disegni di frutta e verdura.
  • Se si possiede un giardino o un terrazzo si possono fare tante attività per scoprire il ciclo di crescita di fiori, alberi e ortaggi. Portiamo i bambini al supermercato e invitiamoli a scegliere una bustina di semi da piantare nei vasi. Lasciamo che siano loro a maneggiare la terra, impareranno sia la magia della crescita da seme verdura, pianta o fiore, sia a non aver paura degli insetti perché sono decisivi nell’ecosistema della Terra!

L’Effetto serra spiegato ai bambini

Come spiegare ai bambini il riscaldamento globale? Partiamo dalle basi. Infatti, per quanto complicato possa sembrare, i bambini sono molto più predisposti all’ascolto di quanto non credano gli adulti.

Mostriamo loro la Terra: basta un mappamondo, un’illustrazione, un’immagine scaricata da internet e raccontiamo quasi come se fosse una fiaba che il nostro pianeta si regge su equilibri naturali perfetti. Raccontiamo che l’alternanza delle stagioni, la pioggia, il sole, la neve e il vento sono elementi naturali senza i quali la vita non esisterebbe. Sì, armatevi di tanta pazienza perché i bambini faranno davvero tante domande.

Poi, con calma, raccontiamo che questo equilibrio perfetto è messo a dura prova dall’effetto serra, una conseguenza dell’attività dell’uomo che sta influendo negativamente sul clima, causando un surriscaldamento eccessivo. 

Sempre aiutandosi con immagini e illustrazioni, possiamo spiegare ai bambini che l’effetto serra ai bambini è causato dall’eccessiva presenza di alcuni gas, tra cui soprattutto la famosa anidride carbonica. L’anidride carbonica si trova anche in natura, ma l’uomo ne ha aumentato la presenza nell’atmosfera della Terra, a causa dell’inquinamento.

Possiamo far immaginare ai bambini questa eccessiva presenza di anidride carbonica come una spessa “coperta” che avvolge la Terra e trattiene più raggi infrarossi di quelli necessari in natura. Troppa anidride carbonica, infatti, non permette l’uscita dell’energia solare, di conseguenza il calore resta intrappolato. In questo modo la temperatura del nostro pianeta aumenta e l’ambiente soffre per il troppo caldo.

Il cambiamento climatico spiegato ai bambini

Una volta spiegato l’effetto serra ai bambini, è possibile passare, con calma, alla spiegazione dei cambiamenti climatici, utilizzando esempi concreti.
È Luca Mercalli, il meteorologo più famoso d’Italia, a suggerire l’approccio migliore per spiegare la situazione in cui si trova il nostro pianeta. La metafora da utilizzare per spiegare ai bambini il cambiamento climatico è la febbre, il fenomeno tanto odioso che a volte li costringe a letto per qualche giorno.

«La Terra è come se avesse un po’ di febbre: circa un grado in più del normale. Ma se non facciamo nulla per curare il clima inquinando meno, la febbre salirà fino a 5°C entro il 2100, rendendo il pianeta poco ospitale per noi. Se invece interveniamo in fretta per ridurre l’inquinamento atmosferico, allora possiamo limitare la febbre a un paio di gradi in più».

A questo punto Mercalli consiglia di illustrare con esempi concreti le conseguenze dei cambiamenti climatici, per esempio l’aumento dei livelli marini.

«Ai bambini farei l’esempio di Venezia. Con il progressivo scioglimento dei ghiacciai e il riscaldamento delle acque, il livello degli oceani aumenta: negli ultimi 100 anni è già salito di 20 centimetri. Attualmente Venezia durante gli episodi di acqua alta viene sommersa fino al piano terra di molti edifici, ma in futuro l’inondazione potrà diventare permanente».

Spiegare questo fenomeno ai bambini è senz’altro una sfida, ma aiutandosi con immagini, esempi e parole semplici è possibile informarli riguardo a ciò che sta succedendo al nostro pianeta. Un insegnamento molto importante, soprattutto per generazioni che vivranno probabilmente il cambiamento climatico come una delle sfide più difficili da risolvere nei prossimi anni.

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