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Tosse, raffreddore e mal di gola: ecco come difendersi

I genitori lo sanno: puntuale come un orologio svizzero, a novembre per i bambini torna il periodo degli attacchi di tosse e raffreddore. La puntualità è dovuta all’abbassamento delle difese naturali dell’organismo, che coincide con la discesa delle temperature e con l’avvicinamento alla stagione invernale. Un abbassamento che contribuisce all’aumento del contatto tra muscosa e agenti esterni, come ad esempio microrganismi o particelle di smog, con il risultato di far salire il rischio di infiammazioni a gola e naso. L’infiammazione delle mucose può derivare anche da un’infezione virale o batterica, in questo caso il periodo dell’anno che coincide con la riapertura delle scuole è quello più a rischio da questo punto di vista.

Perché i bambini sono più a rischio degli adulti?
L’organismo del bambino, non ancora completamente sviluppato, è naturalmente più fragile rispetto a quello di un adulto. Di conseguenza virus e batteri hanno gioco facile ad attaccarlo, specialmente in ambienti dove possono proliferare al meglio, come ad esempio asili nido e scuole materne. Se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, i primi attacchi influenzali sono molto importanti per il bambino, poiché servono a costruire le sue difese immunitarie, sviluppando la cosiddetta “memoria immunitaria”.

C’è qualcosa che è meglio evitare?
Affidarsi immediatamente ad una cura di antibiotici non è sicuramente la scelta migliore. Questo perché gli antibiotici servono esclusivamente a debellare gli attacchi portati da una qualche forma di batterio, ma non è detto che i sintomi come raffreddore e tosse siano legati a forme batteriche. Inoltre, un utilizzo eccessivo di antibiotici può avere come conseguenza allergie o altri effetti indesiderati che alla lunga possono indebolire il sistema immunitario: il rischio è quello che venga favorito il formarsi di ceppi di microrganismi ancora più resistenti e quindi complicati da debellare. Al contrario, gli antibiotici sono indispensabili in caso di interessamento delle tonsille: per questo è bene consultare il pediatra prima di intervenire. Altro errore da evitare è quello di non rispettare i tempo necessari alla convalescenza: i primi giorni dopo la malattia sono fondamentali per una ripresa completa del bambino, meglio attendere un giorno in più per farlo tornare a scuola piuttosto che affrettare il rientro.

Cosa si può fare per prevenire i malanni di stagione? 
Proteggere le mucose è di gran lunga la soluzione più efficace se si vuole ridurre il disagio causato dai sintomi influenzali. Esistono sostanze specifiche che sono in grado di agire come una vera e propria barriera difensiva sulle vie respiratorie. Una delle principali è l’acido ialuronico, determinante nella ripresa delle loro funzionalità naturali. Somministrati localmente tramite nebulizzazioni, i prodotti che contengono acido ialuronico aiutano il l’organismo del bambino a ripristinare il corretto funzionamento della mucosa nasale. Questo grazie alla capacità di penetrare integrandosi nelle mucose delle alte vie respiratorie, contribuendo ad idratarle ed eliminando sintomi come bruciore e prurito. Un’altra funzione dei prodotti a base di acido ialuronico è quella di migliorare il battito ciliare e quindi il miglioramento della qualità della respirazione.

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